NEL CUORE
DELLE MADONIE

Un angolo di Sicilia dove patrimonio naturalistico,
storico e artistico convivono insieme,
in una simbiosi tra uomo e natura.

IL NOSTRO TERRITORIO

La bellezza delle Madonie va centellinata come si fa con un vino pregiato,  per coglierne tutte le sfumature in un viaggio multisensoriale che va dal sentore di origano di petraia, al profumo dei funghi e delle cortecce umide fino allo scirocco delle vigne. E poi via, paesaggi a perdita d’occhio: dai litorali del Tirreno ai suggestivi boschi punteggiati da sughereti, castagneti, frassini di manna, nuclei di agrifoglio, fino alle piste da sci, passando per le vie medievali ed i viottoli di alta montagna. Paesaggi mozzafiato, sempre diversi e rigogliosi, espressione del patrimonio naturalistico e storico di una delle gemme nascoste e forse meno note della Sicilia.

La bellezza delle Madonie va centellinata come si fa con un vino pregiato,  per coglierne tutte le sfumature in un viaggio multisensoriale che va dal sentore di origano di petraia, al profumo dei funghi e delle cortecce umide fino allo scirocco delle vigne. E poi via, paesaggi a perdita d’occhio: dai litorali del Tirreno ai suggestivi boschi punteggiati da sughereti, castagneti, frassini di manna, nuclei di agrifoglio, fino alle piste da sci, passando per le vie medievali ed i viottoli di alta montagna. Paesaggi mozzafiato, sempre diversi e rigogliosi, espressione del patrimonio naturalistico e storico di una delle gemme nascoste e forse meno note della Sicilia.

Le Madonie sono tutto questo e molto altro ancora, nel segno di un turismo “slow travel” che esalta le tradizioni locali conservando una decisa vocazione internazionale. Un microcosmo di quarantamila ettari che vanta la maggior biodiversità del Mediterraneo e che dà vita a una cornucopia di prodotti unici: dalla Manna delle Madonie, alla Provola, all’arancia bionda di Isnello, fino al fagiolo Badda, al sale di Petralia Soprana, al miele di cardo ape nera sicula, all’origanum vulgare, senza dimenticare i funghi Basilisco, le nocciole di Polizzi Generosa, l’olio della cultivar autoctona Crastu.

Le Madonie sono tutto questo e molto altro ancora, nel segno di un turismo “slow travel” che esalta le tradizioni locali conservando una decisa vocazione internazionale. Un microcosmo di quarantamila ettari che vanta la maggior biodiversità del Mediterraneo e che dà vita a una cornucopia di prodotti unici: dalla Manna delle Madonie, alla Provola, all’arancia bionda di Isnello, fino al fagiolo Badda, al sale di Petralia Soprana, al miele di cardo ape nera sicula, all’origanum vulgare, senza dimenticare i funghi Basilisco, le nocciole di Polizzi Generosa, l’olio della cultivar autoctona Crastu.

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Un viaggio multisensoriale dal sentore di origano di petraia,
al profumo dei funghi e delle cortecce umide fino allo scirocco delle vigne.

Ma l’anima delle Madonie vive anche nelle leggende e nei miti che raccontano la storia del territorio, fra borghi centenari e tesori archeologici. Una vera punta di diamante del turismo del Belpaese, forte anche della capacità di fare sistema che rende unico il network di produttori, ristoratori, istituzioni e comunità locali al centro del suo tessuto produttivo.

Il Parco delle Madonie, che comprende quindici comuni del territorio e che ha conquistato il prestigioso riconoscimento Unesco di Geopark europeo, è il polmone verde del territorio. Un percorso appassionante, che si sviluppa fra le più antiche rocce di Sicilia, una flora lussureggiante, come l’Abies Nebrodensis – una specie di flora forestale che si conserva unicamente in questo territorio –  e una fauna unica come l’ibrido Cinghia Maiale. E in un cielo come questo non poteva mancare il centro internazionale per le scienze astronomiche di Isnello, con un Planetario digitale e il parco del tempo e dello spazio.

Un viaggio multisensoriale dal sentore di origano di petraia,
al profumo dei funghi e delle cortecce umide fino allo scirocco delle vigne.

Ma l’anima delle Madonie vive anche nelle leggende e nei miti che raccontano la storia del territorio, fra borghi centenari e tesori archeologici. Una vera punta di diamante del turismo del Belpaese, forte anche della capacità di fare sistema che rende unico il network di produttori, ristoratori, istituzioni e comunità locali al centro del suo tessuto produttivo.

Il Parco delle Madonie, che comprende quindici comuni del territorio e che ha conquistato il prestigioso riconoscimento Unesco di Geopark europeo, è il polmone verde del territorio. Un percorso appassionante, che si sviluppa fra le più antiche rocce di Sicilia, una flora lussureggiante, come l’Abies Nebrodensis – una specie di flora forestale che si conserva unicamente in questo territorio –  e una fauna unica come l’ibrido Cinghia Maiale. E in un cielo come questo non poteva mancare il centro internazionale per le scienze astronomiche di Isnello, con un Planetario digitale e il parco del tempo e dello spazio.

E poi ci sono le mille storie dei borghi. Da Cefalù, la porta delle Madonie, cittadina medievale e normanna oggi inserita nell’itinerario arabo-normanno dell’Unesco, fino a Castelbuono, borgo medioevale arroccato sulle pendici del colle Milocca. Una cittadina che prende il suo nome dal “Castello del buon aere”, il Castello dei Ventimiglia, che rappresenta la sua anima storica. Non lasciate il borgo senza aver visitato la Cappella Palatina, con le sue sculture bianche di putti, angeli e fiori, che racchiude l’urna decorata con la reliquia di Sant’Anna, patrona della città.

E poi ci sono le mille storie dei borghi. Da Cefalù, la porta delle Madonie, cittadina medievale e normanna oggi inserita nell’itinerario arabo-normanno dell’Unesco, fino a Castelbuono, borgo medioevale arroccato sulle pendici del colle Milocca. Una cittadina che prende il suo nome dal “Castello del buon aere”, il Castello dei Ventimiglia, che rappresenta la sua anima storica. Non lasciate il borgo senza aver visitato la Cappella Palatina, con le sue sculture bianche di putti, angeli e fiori, che racchiude l’urna decorata con la reliquia di Sant’Anna, patrona della città.

CUSTODI DI UNA TRADIZIONE SECOLARE

LA MANNA, TESORO DELLA SICILIA

La manna è la linfa estratta dalla corteccia
di alcune specie di piante del genere Fraxinus.

CUSTODI DI UNA TRADIZIONE SECOLARE

LA MANNA, TESORO DELLA SICILIA

La manna è la linfa estratta dalla corteccia
di alcune specie di piante del genere Fraxinus.

© FIASCONARO